Gli incentivi fiscali per la sostituzione dei vecchi infissi non sono una novità: sgravi importanti erano già accessibili ai contribuenti dal 2013 e, più recentemente, erano stati riconfermati, seppur ridimensionati, dalla Legge di Bilancio 2019.
Il D.L. Rilancio 2020 apre però a nuove grandi opportunità di risparmio che innalzano la quota potenziale degli sgravi al 110%, anche per gli infissi.
Prima di scoprire come, vediamo quali sono gli infissi e i serramenti a cui si fa riferimento:
- infissi esterni (porte e finestre);
- portoni di ingresso;
- persiane avvolgibili, cassonetti e scuri, a condizione che la loro sostituzione avvenga contestualmente a quella delle finestre;
- schermature solari e tende da sole, a condizione che il loro orientamento non sia a nord.
Indice
Sostituzione degli infissi: quali sono i benefici?
Infissi e serramenti non sono dettagli di poco conto nell’economia energetica di un edificio. Porte e finestre, infatti, rappresentano elementi di criticità nell’involucro esterno dell’abitazione e possono essere i principali responsabili di dispersione energetica (fino al 40%) e dei conseguenti aumenti dei costi vivi in bolletta (in media del 25%). Le vecchie finestre, inoltre, creano spesso ponti termici che sono all’origine di fastidiose condense e muffe.
Le ragioni per sostituire i vecchi infissi sono dunque molteplici:
- Sostenibilità ambientale: garantendo minori emissioni di CO2, le moderne tecnologie minimizzano le fughe di calore, assicurando migliori prestazioni energetiche.
- Sicurezza e isolamento acustico: soprattutto in città il comfort all’interno di un appartamento è inscindibile dal giusto isolamento acustico, in stretta relazione con le caratteristiche tecniche del vetro installato, dal numero di guarnizioni montate e alla gestione del giunto di posa tra controtelaio e muratura.
Rinnovando gli infissi, è possibile anche scegliere vetri antisfondamento che assicurino una più alta difesa da intrusioni esterne. - Fattore estetico: un look più moderno e un design più accattivante per l’intera abitazione, con l’opportunità di sfruttare diversamente i punti luce con la scelta di nuovi materiali.
- Risparmio economico a breve e lungo termine: il portafogli sarà il primo a godere dei benefici della sostituzione. La scelta di materiali e tecnologie all’avanguardia può ridurre in modo considerevole i costi per riscaldamento e raffreddamento dell’abitazione, oltre ad azzerare le spese di manutenzione indispensabili per la tenuta dei vecchi serramenti.
- Un’occasione di risparmio irripetibile: l’Ecobonus 110%, grazie allo sconto in fattura, regala l’opportunità di svolgere il lavoro a costo zero per il beneficiario!
Quanto costa sostituire gli infissi?
Il tema dei costi è strettamente legato a quello della scelta dei materiali, che oggi offrono una vasta gamma di possibilità per soddisfare le esigenze variegate di un mercato attento alla sostenibilità e al risparmio, ma anche all’estetica. Nel mettersi alla ricerca della soluzione più adatta alle proprie esigenze, non bisogna puntare l’attenzione solo sul prezzo d’acquisto ma anche sulle qualità dei singoli materiali, soprattutto per quanto riguarda la manutenzione che essi richiedono nel tempo e che può, a lungo termine far lievitare esponenzialmente le spese. Infatti, alcuni prodotti che risultano essere molto economici all’atto dell’acquisto non hanno però una durata tale da risultare complessivamente il miglior investimento sul medio e lungo periodo.
Di seguito una panoramica sulle soluzioni offerte dal mercato.
Infissi in PVC: da 350 € al mq
Molto popolari perché offrono i costi più contenuti a fronte di una grande capacità di isolamento termico, che può raggiungere prestazioni adatte ad abitazioni a consumo zero nelle versioni più evolute. Hanno un coefficiente di trasmittanza termica particolarmente basso, perciò sono in grado di fornire un isolamento ottimale. Di contro, la gamma di colori è limitata e il materiale non riesce a sostenere grandi dimensioni di apertura.
Infissi in legno: da 400 € al mq
Un grande classico che garantisce un’altissima durata. Richiede però anche costante attenzione nella manutenzione, che si dimostra più articolata di quella ordinaria sufficiente per gli altri materiali.
Infissi in alluminio: da 500 € al mq
Ottimi per gestire grandi aperture e soddisfare gli amanti degli spazi molto luminosi. Si prestano molto bene al design minimale e offrono una grande gamma nella scelta del colore per uno stile elegante e moderno. Noti per l’altissima durata nel tempo e per la garanzia dei costi di manutenzione più bassi. L’alluminio ha però un alto indice di trasmittanza termica, per cui non è performante come altri materiali sul piano della riduzione dei consumi.
Infissi in acciaio: da 1000 € al mq
Sono i più costosi ma con le potenzialità estetiche più soddisfacenti per chi desidera infissi che siano oggetti di arredo a tutti gli effetti. L’acciaio è perfetto per abbattere i costi di manutenzione perché, come pvc e alluminio, è resistente a condizioni metereologiche estreme, a funghi e a muffe.
Infissi in alluminio e legno: da 700 € al mq
La finestra è rivestita nella parte esterna di alluminio, altamente resistente agli agenti atmosferici, e conserva all’interno il cuore di legno: in questo modo si può godere del calore naturale, abbattendo quasi totalmente i costi di manutenzione. Un infisso potenzialmente eterno anche se molto costoso.
I serramenti
In ultimo, le valutazioni delle alternative possibili non riguardano solamente la struttura ma anche i serramenti, cioè i vetri.
Di seguito alcune delle tecnologie oggi a disposizione:
- vetro con film schermante: con l’applicazione di una pellicola capace di riflettere il calore;
- vetro a controllo solare: dotato di una tecnologia che permette di controllare l’irraggiamento solare grazie a riflessione, trasmissione e assorbimento della stessa;
- vetro stratificato: costituito da 2 o 3 vetri separati da una camera d’aria che garantisce isolamento termico e acustico;
- vetro a bassa emissione: rivestito con uno strato di ossidi metallici che limitano la dispersione di calore dall’interno verso l’esterno.
Come accedere agli incentivi e in quali modalità
Ecobonus 50%
Per la sostituzione dei vecchi infissi restano attive le agevolazioni fiscali sotto forma di detrazioni Irpef (definite dalla legge di bilancio 2019) che danno diritto a recuperare in dichiarazione dei redditi la metà delle spese sostenute. Tali detrazioni sono da ripartire in 10 anni, in rate annuali di pari importo.
Ecobonus 110%
La grande conquista del D.L. Rilancio 2020 consiste nella possibilità di ampliare l’aliquota delle detrazioni al 110% anche per interventi relativi a porte, finestre e schermature solari: un Super Ecobonus per spese documentate dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021, che accorcia anche i tempi per il godimento dell’indennizzo a soli 5 anni, con la consueta suddivisione in altrettante rate.
Approfondisci cos'è e come funziona l'Ecobonus 100%Si tratta di una grande opportunità da cogliere al prezzo di un vincolo tassativo: quello di svolgere, contestualmente al rinnovo dei vecchi infissi, almeno uno degli interventi cosiddetti “trainanti” individuati dalla nuova legge al fine di ottenere un progresso di almeno due classi nella definizione dell’efficienza energetica dell’intero edificio.
In sostanza:
- coibentazione di almeno il 25% dell’involucro esterno dell’abitazione;
- sostituzione dei vecchi impianti di climatizzazione con pompe di calore o caldaie a condensazione;
Sarà a tal fine indispensabile dimostrare l’avvenuto efficientamento attraverso un A.P.E. (Attestato di Prestazione Energetica) nonché l’uso di materiali isolanti che rispettino i criteri ambientali minimi richiesti (CAM).
Approfondisci gli interventi ammessiLa prospettiva più interessante, anche per chi non dovesse avere la capienza fiscale per le detrazioni, rimane lo sconto in fattura, grazie al quale sarà possibile a tutti gli effetti svolgere il lavoro a costo zero.
Approfondisci le soluzioniE i condomini? Ogni condomino può decidere di cambiare gli infissi del proprio appartamento, usufruendo delle relative detrazioni, anche senza l’approvazione dell’assemblea dei condomini o dell’amministratore, purché non vada a ledere l’estetica del palazzo e il suo decoro architettonico. È il Codice Civile a fissare tale vincolo, in quanto il singolo proprietario è autorizzato a svolgere interventi per il proprio interesse privato, purché questi non compromettano la sicurezza dell’edificio e la sua “estetica complessiva”, ovvero quell’insieme di linee architettoniche e strutture ornamentali che “conferisce al suo aspetto un’armoniosa fisionomia ed un’unica impronta”.
Approfondisci il funzionamento per condominiPer interventi svolti dai singoli proprietari, vige dunque l’aliquota “classica” con detrazione al 50%. Secondo quanto previsto dal Decreto Rilancio, invece, il bonus è espandibile al 110% nel caso in cui l’intero condominio si faccia promotore di opere di comune riqualificazione energetica che interessino parti comuni dell’edificio. In sostanza per l’accesso al superbonus, è l’intero palazzo a dover essere ristrutturato.
Approfondisci chi può accedereSul tema vi rimandiamo comunque a seguire questo sito per nuovi approfondimenti che svolgeremo successivamente alla definizione delle linee guida di tutti gli Enti coinvolti.