Curiosità

Ecobonus 110%: tutte le novità

Redazione / 4 Febbraio 2022

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Ormai abbiamo ampiamente parlato, nei precedenti articoli, della convenienza del Super Ecobonus 110% per eseguire, a costo zero, lavori di efficientamento energetico nella propria abitazione. Una delle proposte più incisive varate dal Governo Conte Bis nel cosiddetto “Decreto Rilancio” (D.L. 34/2020) pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 maggio scorso e convertito in legge il 16 Luglio.

Solo qualche giorno fa Enea ha comunicato che, al 31 gennaio 2022, sono pervenute 107.588 asseverazioni per il Super Ecobonus 110%, per un totale degli investimenti ammessi alla detrazione pari ad oltre 18 miliardi di euro.

Tuttavia, dopo quasi due anni dalla sua introduzione, molti aspetti nell’accesso all’incentivo sono oggi mutati. Vediamoli insieme.

Ecobonus 110%: proroghe e scadenze

Uno degli aspetti più importanti riguarda le proroghe e le nuove scadenze.

Fra i contenuti della Legge di Bilancio 2022 vi è la proroga del Super Ecobonus 110%, diversa a seconda della tipologia di immobile oggetto degli interventi:

  • per abitazioni unifamiliari e villette il bonus del 110% è stato prorogato al 31 dicembre 2022, purché entro il 30 giugno 2022 sia stato completato almeno il 30% dei lavori;
  • per condomìni e immobili fino a 4 unità la proroga è al 31 dicembre 2023;
  • per immobili di cooperative ed ex IACP al 31 dicembre 2023, purché entro il 30 giugno 2023 sia stato completato almeno il 60% dei lavori.

La percentuale di esecuzione dei lavori per gli edifici unifamiliari e per le cooperative dovrà essere certificata tramite il S.A.L. (acronimo di Stato di Avanzamento Lavori).

Cos’è il S.A.L.?

Il S.A.L. è un documento, redatto solitamente dal direttore dei lavori e richiedibile soltanto due volte per un intervento edilizio, rispettivamente al 30% e al 60%.

Esso comprende tutte le spese sostenute fino a quel momento, con riferimento all’ammontare complessivo del costo dell’intero intervento e non all’importo massimo di spesa ammesso alla detrazione.

Le nuove proroghe del Super Ecobonus 110% sono senz’altro una notizia positiva, tuttavia la situazione dei bonus edilizi è molto incerta.

Da mesi, infatti, si registrano molti problemi con il reperimento dei materiali edili e con il drastico innalzamento dei prezzi, che rende molto più difficile il rispetto dei limiti di spesa indicati dal tabellario del MISE.

A questo si aggiungono il nuovo Decreto Anti Frode e il Decreto Sostegni Ter, che rischiano di creare una battuta d’arresto anche per il Super Ecobonus 110%.

La stretta sui bonus edilizi

A fronte delle numerose frodi scoperte sui bonus edilizi (Bonus Ristrutturazioni, Sismabonus, Bonus Facciate, Bonus Casa, Super Ecobonus 110%, ecc.), infatti, il Governo si è trovato costretto a correre ai ripari e adottare misure più stringenti per l’accesso agli incentivi. Prima il Decreto Antifrode (D.L.157 del 11/11/21) e poi la Legge di Bilancio 2022 ed infine il D.L. 4/2022 (cosiddetto Decreto Sostegni Ter) sono intervenuti con questo proposito, apportando importanti modifiche a tutti i bonus edilizi.

Cosa cambia?

La novità più rilevante, ai fini del Super Ecobonus 110%, riguarda la cessione del credito e lo sconto in fattura.

Le nuove disposizioni previste dal Decreto Sostegni Ter, in vigore dal 7 febbraio 2022, hanno modificato l’art. 121, comma 1 del Decreto Rilancio nel seguente modo:

1. I soggetti che sostengono, negli anni 2020, 2021, 2022, 2023 e 2024, spese per gli interventi elencati al comma 2 possono optare, in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione spettante, alternativamente: a) per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da questi ultimi recuperato sotto forma di credito d’imposta, di importo pari alla detrazione spettante, con facoltà di successiva cessione del credito cedibile dai medesimi ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari senza facoltà di successiva cessione; b) per la cessione di un credito d’imposta di pari ammontare, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari senza facoltà di successiva cessione.

Dal 7 febbraio 2022, dunque, sarà possibile solo una cessione per credito. Nel caso di sconto in fattura, alle imprese e ai professionisti sarà possibile cedere il credito una sola volta e, anche nel caso si operi con la cessione diretta da parte del contribuente, non sarà più possibile cedere nuovamente il credito fiscale.

In attesa della conversione del Decreto Sostegni Ter, i primi effetti negativi sono già all’orizzonte: Cassa Depositi e Prestiti, infatti, – a quanto si apprende dalla testata giornalistica Italia Oggi, (Numero 027 pag. 29 del 02/02/2022) – entro fine settimana non effettuerà più il servizio “Bonus edilizi” di cessione dei crediti in edilizia.

Italia Oggi, inoltre, prosegue dicendo di essere stata contattata negli scorsi giorni da piccole banche e istituti di credito che hanno già scritto ai propri clienti comunicando la chiusura del canale di cessione in quanto avrebbero raggiunto il budget. “In buona sostanza” -si legge- “il soggetto che acquistava o utilizzava le cessioni verifica quanto può andare a compensare con i debiti tributari e arrivato a quella soglia non prende più nulla, per non trovarsi in pancia crediti non sfruttabili.”

Ad ogni modo, sebbene al momento il futuro del Super Ecobonus 110% appaia ben poco roseo, è necessario precisare che mancano al momento informazioni chiare su come evolverà la cessione del credito ed in che modo cambieranno procedure, requisiti e massimali per la detrazione. Quindi non possiamo ancora escludere la convenienza di questo incentivo. L’augurio che possiamo fare è che, al momento della ripresa dell’operatività, il recupero dei lavori sia il più celere possibile.

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