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Ecobonus 110% per impianti di microcogenerazione: migliorare la classe energetica e massimizzare il risparmio

Redazione / 7 Settembre 2020

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Grazie al Decreto Rilancio, con l’Ecobonus al 110% efficientare il proprio immobile potrebbe essere più conveniente che mai. L’Ecobonus infatti prevede il potenziamento dell’aliquota fino al 110% (anziché il 65%) per una vasta gamma di interventi e la possibilità per il contribuente di scegliere fra tre opzioni fiscali per godere del bonus.

Approfondisci le soluzioni

Tra i lavori incentivati al 110% rientra l’impianto di cogenerazione, purché abbinato all’efficientamento dell’impianto di riscaldamento, sia per abitazioni unifamiliari che per condomini.

Le opere di efficientamento devono rispettare i requisiti tecnici minimi, i criteri minimi ambientali (CAM) e conseguire il miglioramento di due classi energetiche dell’edificio.

Rispettando queste condizioni, è possibile installare l’impianto di cogenerazione per la propria abitazione praticamente a costo zero.

Ecobonus 110% per impianti di microcogenerazione: migliorare la classe energetica e massimizzare il risparmio

Scopriamo quindi i reali vantaggi di questo impianto ad uso domestico, quando conviene installarlo e come fare per beneficiare dei vantaggi fiscali dell’Ecobonus 110%.

Cogenerazione: cos’è e che benefici apporta?

Gli impianti di riscaldamento tradizionali hanno il forte limite di utilizzare solo una piccola parte dell’energia prodotta. Infatti ben il 60% dell’energia prodotta dalla combustione viene persa sotto forma di calore, generando di conseguenza un enorme spreco ambientale ed economico.

Per questo la tecnologia si sta orientando verso soluzioni mirate per produrre energia a ridotto impatto ambientale.

Tra le soluzioni troviamo l’impianto di cogenerazione, chiamato così perché in grado di produrre energia termica ed elettrica congiuntamente, attraverso un unico in impianto.

Per spiegare il suo funzionamento molto spesso viene usato l’esempio dell’auto il cui motore a combustione brucia combustibile per muoversi ma anche per caricare la batteria, riscaldare l’abitacolo e così via. Questo è possibile perché la potenza dell’albero motore viene sfruttata per la trazione e la produzione di elettricità, mentre il calore sottratto ai cilindri viene usato per il riscaldamento dell’abitacolo, infine la pressione dei gas di scarico viene adoperata per muovere la turbina di sovralimentazione. Grazie a questo recupero di calore è possibile quindi produrre ulteriore energia senza aumentare i consumi.

Gli stessi risultati si ottengono con l’utilizzo di impianti di cogenerazione, che garantiscono fino al 40% di risparmio energetico. Inoltre, poiché occorre meno carburante, si evitano perdite di trasmissione e distribuzione, quindi si riducono le emissioni di gas a effetto serra e altri inquinanti atmosferici.

Per ottenere questi risultati di risparmio occorre però che l’edificio sia caratterizzato da una forte domanda di elettricità e di calore contemporanea e costante nel tempo. Questo perché, mente l’energia elettrica prodotta in eccesso è cedibile in rete, non è altrettanto possibile per il calore, se non tramite apposti sistemi particolarmente onerosi e non sempre di facile realizzazione.

Questo tipo d’impianto trova infatti la sua massima applicazione nel settore industriale, dove il ciclo produttivo resta attivo e costante praticamente sempre. Ambito peraltro ben incentivato dall’incentivo statale dei Certificati Bianchi.

La cogenerazione può apportare notevoli vantaggi anche nell’ambito domestico, grazie agli impianti di microcogenerazione.

Questi impianti sono di potenza inferiore ai 50 kW e possono essere formati da motori alternativi a combustione esterna quali Stirling, microturbine a gas e celle a combustione.

Il ciclo di funzionamento dei motori Stirling è di tipo chiuso e i fluidi operativi possono essere elio, azoto, aria, ecc. Questo permette loro di utilizzare combustibili diversi che non entrano in contatto con le parti della macchina. Si distinguono inoltre per il funzionamento regolare, privo di fastidiose vibrazioni ma con rendimenti elettrici inferiori rispetto ai motori alternativi a combustione interna.

Le microturbine a gas invece, risultano più convenienti nel settore terziario che residenziale a causa del basso rapporto di compressione, che comporta un’elevata differenza tra la temperatura dei gas di scarico e l’aria di fine compressione, che rende quindi necessaria l’installazione di un rigeneratore per preriscaldare l’aria in ingresso al combustore.

Infine, le celle a combustione generano elettricità e calore dal gas naturale sfruttando la reazione elettrochimica (dell’idrogeno e dell’ossigeno) senza la presenza di un ciclo termico, quindi con rendimenti di conversione più elevati rispetto alle macchine convenzionali.

Per definire la tipologia di motore più conveniente per il caso specifico i progettisti tengono conto dei seguenti fattori:

  • ore annue di accessione della macchina;
  • calore a media e bassa temperatura;
  • quantità di energia elettrica e termica necessaria.

Sebbene nelle case degli italiani questi impianti siano ancora una “rarità” hanno un grandissimo potenziale di crescita, perché in grado di assicurare vantaggi quali:

  • risparmio energetico e quindi economico, grazie al minor utilizzo di combustibile;
  • maggior affidabilità: minori rischi di black-out e di sovraccarico per le reti ad alta tensione;
  • riduzione delle emissioni inquinanti e di CO2 in atmosfera;
  • più indipendenza energetica;
  • riduzione delle dispersioni per il trasporto e la distribuzione dell’energia elettrica (sono circa il 7%);
  • possibilità di immettere l’energia in eccesso nella rete pubblica;
  • possibilità di integrare la microcogenerazione ad altre soluzioni di efficienza energetica come la pompa di calore.

Quanto costa un impianto di microcogenerazione?

Il costo dell’impianto di microcogenerazione varia a seconda del modello e alle condizioni del caso specifico, addirittura lo stesso modello può presentare una forte variabilità di prezzo in base a come e dove deve essere installato.

Certamente si tratta di un impianto molto più costoso rispetto alla normale caldaia ma assicura un notevole risparmio, in grado di ripagare in pochi anni l’investimento sostenuto.

Il prezzo in ogni caso si attesta a minimo 1.000 €/kW elettrico per i motori a combustione interna, per tutti gli altri modelli sale attorno ai 2.000 €/kW.

Installare un impianto di microcogenerazione gratis con l’Ecobonus 110%

Come abbiamo visto, l’impianto di microcogenerazione permette nel settore residenziale (in modo particolare in condominio) di tagliare notevolmente i costi in bolletta, riducendo i consumi fino al 40%.

Nonostante quindi l’investimento iniziale da sostenere, questa si rivela sempre una scelta che si ripaga da sola nel tempo, a maggior ragione nel caso di sistemi combinati.

Scegliendo infatti un impianto di microcogenerazione abbinato alla pompa di calore è possibile soddisfare il fabbisogno di riscaldamento, acqua calda sanitaria e raffrescamento di edifici residenziali e piccole-medie imprese, massimizzando la quantità di calore trasformata in energia termica.

Approfondisci la pompa di calore

In pratica l’energia elettrica generata dal microcogeneratore viene utilizzata dalla pompa di calore per produrre caldo/freddo, consentendo al sistema di raggiungere un’efficienza pari al 160% e incrementando il valore di autoconsumo e le ore di funzionamento dell’impianto.

Inoltre, questo sistema combinato permette di accedere all’Ecobonus 110% con il quale è possibile realizzare l’intera operazione praticamente a costo zero.

Infatti l’impianto di microcogenerazione, se realizzato congiuntamente ad uno degli interventi trainanti, come l’installazione della pompa di calore in sostituzione al vecchio impianto di riscaldamento, può godere dell’aliquota maggiorata al 110%.

Le condizioni per accedervi sono che:

  • gli interventi certifichino il miglioramento di due classi energetiche dell’edificio;
  • gli interventi rispettino requisiti tecnici minimi indicati dalle direttive sugli interventi di efficientamento energetico e, in caso di isolamento termico, i CAM (criteri ambientali minimi).

Questo portale ha l’obiettivo di tenere aggiornati i lettori sulle ultime notizie riguardanti l’Ecobonus 110% e gli interventi di efficienza energetica realizzabili praticamente a costo zero. Per questo continuerà a rinnovarsi con contenuti sempre nuovi!

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