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Come migliorare l’efficienza energetica e la classe energetica della propria abitazione

Redazione / 21 Agosto 2020

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Tutti abbiamo già sentito parlare di classe energetica, almeno al momento dell’acquisto di un nuovo elettrodomestico. Anche per un frigorifero o una lavastoviglie, è abbastanza chiaro come ad una categoria superiore coincida un minor impatto ambientale ed un maggior risparmio sui costi di alimentazione. Vale lo stesso per un edificio? Naturalmente sì! 

In Italia, dove prosperano i centri storici, il 97% delle case è ancora altamente inefficiente, con classi energetiche inferiori a quella E ed enormi costi ambientali e domestici connessi. Nonostante le politiche comunitarie si prefiggano un abbattimento delle emissioni del 39% entro il 2030 e del 63% entro il 2050, il processo di efficientamento energetico si muove ancora a rilento, complice la mancanza di una corretta informazione pubblica.

Come migliorare l’efficienza energetica e la classe energetica della propria abitazione

Se finora era mancata anche una strategia d’impatto che alimentasse il cambiamento, il super Ecobonus al 110% costituisce una grandissima opportunità per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente e non solo: per la salvaguardia dell’ambiente, l’indipendenza energetica del Paese e l’immissione di nuova linfa in un settore altamente strategico come quello dell’edilizia. Dulcis in fundo: un’opportunità di risparmio economico straordinaria, grazie all’abbattimento potenziale dei costi in bolletta.

Cosa sono le classi energetiche

La maggioranza dei cittadini non conosce la classe energetica della propria abitazione, almeno finché non si trovi a stipulare un contratto di affitto o compravendita. Per questi ultimi, a partire dal 2012, è infatti obbligatorio l’APE (Attestato di Prestazione Energetica), una certificazione rilasciata solo da tecnici specializzati sulla base di una serie articolata di parametri funzionali e strutturali. L’APE definisce la classe energetica dell’immobile tarando l’efficienza delle prestazioni energetiche su una scala da 1 a 10. Ogni gradino, che corrisponde appunto ad una “classe”, è abbinato ad una lettera dell’alfabeto, a partire dal più basso che coincide con la classe G fino al più alto A4.

Ecco a grandi linee a quali standard corrisponde la classificazione energetica degli edifici:

  • CLASSE ENERGETICA G: è la classe meno efficiente di cui fanno parte milioni di abitazioni italiane in muratura, senza coibentazione, con serramenti vecchi a grande dispersione energetica e caldaie a gasolio, se non addirittura prive di impianti di riscaldamento. 
  • CLASSE ENERGETICA F: assimilabile alle caratteristiche strutturali della precedente (G), raggiunge delle prestazioni energetiche di poco migliori ma si serve di impianti di riscaldamento ancora obsoleti. 
  • CLASSE ENERGETICA E: è la più diffusa. Presenta le prime soluzioni utili al risparmio energetico, in particolare una caldaia a metano ed eventuali coibentazioni dell’involucro esterno, ma con tecnologie che risultano oggi già sorpassate. 
  • CLASSE ENERGETICA D: relativa ad edifici relativamente recenti con muri perimetrali di maggior spessore e serramenti dotati di doppi vetri. La coibentazione risulta più efficace.
  • CLASSE ENERGETICA C: abitazioni costruite con attenzione alle prestazioni energetiche, valvole termostatiche sui termosifoni e caldaie a condensazione.
  • CLASSE ENERGETICA B: oltre agli interventi di riqualificazione propri della classe precedente, qui il discrimine è la posa di pannelli isolanti all’esterno
  • CLASSE ENERGETICA A: ulteriormente distinguibile nelle classi A1, A2, A3 e A4, raggiunge l’avanguardia dell’efficientamento energetico, con impatto ambientale tendente allo zero. Gli edifici con queste performance hanno un cappotto termico e si servono di risorse rinnovabili per l’approvvigionamento energetico. La classe A4, che definisce le migliori prestazioni in assoluto, minimizza le differenze termiche tra ambienti bassi e alti grazie ad impianti di riscaldamento a pavimento.
Approfondisci l'APE

Quanto si può risparmiare con una classe energetica più alta

In media una famiglia italiana spende per luce e gas, nell’arco di 12 mesi, più di 1.500 €.

E pensare che, per una casa di 100 m² appartenente alla classe A, in Toscana si potrebbero risparmiare una media di 1.300 € l’anno, rispetto ai costi per le medesime prestazioni richiesti da un edificio a classe G. Un guadagno che raggiunge picchi di 1.600 € nelle aree alpine e padane e si attesta sui 1.000 € nelle zone insulari. 

Nel nostro paese milioni di euro vengono ancora sprecati in costi energetici che potrebbero essere ridotti e, in qualche caso, azzerati dall’efficientamento energetico dell’abitazione.

Persino in Lombardia, la regione più all’avanguardia, dove la percentuale di immobili con classe energetica F o G si riduce al 76%, se consideriamo le case con i minori costi energetici, solo il 6% rientra in una classe B e non si arriva al 2% per quanto riguarda la classe A.

Ecobonus 110% ristrutturazione: gli interventi ammessi - classi energetiche

Come migliorare l’efficienza e la classe energetica della propria abitazione

Le soluzioni per il miglioramento delle performance energetiche di un’abitazione sono molteplici e la loro incisività non può prescindere da una valutazione peculiare: prima di pianificare gli interventi, è necessario rilevare la classe energetica di partenza con l’aiuto di professionisti del settore in grado di identificare in breve tempo le maggiori criticità dell’edificio

Bisogna tenere a mente che non tutte le opere garantiranno lo stesso progresso in ogni abitazione, per cui è indispensabile uno studio preliminare. Le abitazioni di classe energetica minore, per esempio, si gioveranno di molteplici soluzioni e molto facilmente realizzeranno un salto di classe.

Vediamo nel dettaglio alcuni tra i PRINCIPALI INTERVENTI che possono portare ad un avanzamento di due o più classi:

  • CAPPOTTO TERMICO: è una delle azioni più quotate per ottenere un progresso nel rendimento energetico degli edifici, anche nei più vecchi dove si può integrare la carenza dei materiali preesistenti con nuovi più spessi e isolanti. Se il cappotto si applica all’involucro dell’abitazione diventa un intervento “trainante” perché garantisce un alto quoziente di efficientamento energetico. Partendo da una delle classi più arretrate, si possono guadagnare infatti fino a quattro classi, passando per esempio da una classe F ad una classe B.
Approfondisci il cappotto termico
  • ISOLAMENTO DEL TETTO: garantisce una maggiore protezione dagli sbalzi termici, sia in estate che in inverno, soprattutto in regioni con temperature estreme (sia calde che fredde) ed è fondamentale per il comfort termico di un attico, per esempio. Anche qui l’evoluzione possibile è di due o più classi energetiche.
  • SOSTITUZIONE DEGLI INFISSI: i vecchi serramenti costituiscono uno dei principali elementi critici all’interno di un’abitazione. Scegliendo nuovi infissi a bassa trasmittanza termica e con doppi o tripli vetri, si possono ottenere grandi benefici (fino a 27 kWh al mq in meno), a fronte di un investimento relativamente contenuto.
Approfondisci gli infissi
  • SOSTITUZIONE IMPIANTI DI RISCALDAMENTO: scegliendo le caldaie a condensazione, che riciclano i fumi di combustione e il vapore, o i termocamini, in grado di scaldare l’acqua sanitaria e produrre calore in modo sostenibile, si può salire di due classi.
Approfondisci la caldaia a condensazione
  • PRODUZIONE ENERGETICA DA FONTI RINNOVABILI: è senza dubbio uno dei tasselli più importanti verso la sostenibilità di un edificio. Parliamo, per esempio, di impianti solari termici per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria; pompe di calore geotermiche che utilizzano il potenziale termico del terreno o l’acqua delle falde acquifere per riscaldare e raffrescare; impianti fotovoltaici con accumulo che possono coprire il fabbisogno di energia quotidiano fino all’80%. Si tratta di sistemi molto avanzati che possono coprire lo scarto che separa la classe B dalla classe A.

Approfondisci la pompa di calore Approfondisci il fotovoltaico

Migliorare l’efficienza della propria abitazione gratis grazie all’Ecobonus 110%

L’aliquota al 110% per le detrazioni fiscali, offerta dal Super Bonus del nuovo Decreto Rilancio, è riservata proprio ai lavori di efficientamento che, nel complesso, comportino una salita di classe energetica di almeno due gradini. È un’opportunità da cogliere al volo per la riqualificazione energetica del nostro patrimonio edilizio ancora così arretrato rispetto agli standard energetici che le sfide del futuro richiedono.

Con lo sconto in fattura e la cessione del credito è inoltre possibile raggiungere l’obiettivo anche a costo zero! Il nuovo Ecobonus 110% mette a disposizione dei cittadini strumenti estremamente vantaggiosi per minimizzare l’impatto ambientale dei consumi domestici e trasformare le prestazioni energetiche, anche delle abitazioni più vecchie, in performance sostenibili e al passo coi tempi.

Lo studio energetico, attraverso una consulenza professionale di un tecnico specializzato, sarà il primo passo per scegliere le azioni più adatte da intraprendere per usufruire di questa possibilità senza precedenti.

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